di Mauro Fiora

In questo sito sono riportate anche alcune delle migliaia di immagini che abbiamo raccolto in questi anni e che offrono una vasta vetrina della storia camuna-sebina dalla fine del 1800 fino agli anni 70 del ‘900. 

   Tutto era iniziato quando Giacomo Goldaniga venne un giorno nella sede di Radio Valle Camonica e mi propose di creare un “Museo della Fotografia Storica Camuna”.

   Con entusiasmo accolsi l’idea e coinvolgemmo anche Antonio Martinelli e la sindaca di Borno Vera Magnolini.

    Dopo solo un paio di incontri ci accordammo per avere a disposizione la storca villa Guidetti a Borno e, dopo la creazione della nostra società (con presidente Goldaniga e vice Martinelli) firmammo un accordo con il Comune di Borno che ci dava la disponibilità della villa stessa (escluso il salone al piano terra dove vi sarebbero state organizzate cerimonie e incontri, sia a noi che dal Comune stesso).

    Fu facile coinvolgere anche diversi altri cultori di storia locale che ci diedero la loro disponibilità e ci fornirono anche immagini, pareri e e suggerimenti.

    Vi furono poi molti incontri per decidere come organizzare il lavoro e come programmarlo.

     Nel giro di pochi mesi raccogliemmo (o ricevemmo) migliaia di immagini: fotografie, cartoline, stampe, riproduzioni, negativi e positivi, diapositive e lastre fotografiche che abbiamo scannerizzato, ma anche molto altro materiale (lettere, buste, documenti storici ecc), che andavano ad aggiungersi a quello che ognuno di noi già aveva.

    Fu subito nostra cura raccogliere anche le “liberatorie” per le immagini che avevamo in archivio.

    Per molte però fu davvero impossibile, malgrado i nostri sforzi e ricerche, risalire agli autori o anche ai proprietari dei diritti d’immagine e per questo abbiamo dissertato a lungo se esporle nel museo o accantonarle o solo archiviarle: poi abbiamo preso la decisione di utilizzarle salvo ritirarle al momento in cui l’autore o il detentore dei diritti ne facesse richiesta o ci venisse dichiarata la indisponibiltà.

   Vogliamo chiarire che le immagini, di cui NON siamo riusciti ad avere la liberatoria, ma che sono in nostro possesso, sono comunque poste a disposizione per eventuali ricerche, scuole o studiosi con la loro sola visione personale e non potranno essere riprodotte se non assumendosi la diretta responsabilità con una liberatoria.

    È stata una decisione unanime anche perché la nostra raccolta si era enormemente ampliata e dovevamo fare delle scelte.

    La prima fu quella di dividere in vari settori tutte le immagini: paesaggi, ritratti, personaggi, sport, scuola, le manifestazioni e le 5 guerre (la prima e seconda guerra mondiale, ma anche la guerra di Spagna, quella d’Africa e quella della Liberazione…).

  Dopo una prima e veloce catalogazione siamo passati alla “elaborazione”, di ogni singola immagine, con un lungo e certosino “lavoro manuale” di “pulitura”, risalto e valutazione grafica con vari programmi professionali di ritocco e salvataggio.

   Molte delle immagini, specialmente (ma non solo) quelle più antiche, erano davvero ridotte malissimo con pieghe e profondi solchi o macchie che comunque, quasi sempre, siamo riusciti a recuperare, a valorizzare e utilizzare.

   Molte immagini e cartoline avevano anche delle scritte: o saluti, dediche, indicazioni ecc. che abbiamo molte volte “eliminato”, ma altre volte lasciate perché erano ormai “parte” dell’immagine stesa e della sua storia.

  Dopo questo lavoro lungo e difficile abbiamo iniziato a stampare su dei cartoncini da 200 gr. con alto punto di bianco (oltre 160) e in misura A3, che venivamo poi plastificati a medio-alto spessore: il risultato era buono ma non soddisfaceva pienamente e allora si è presa la decisione di stampare molte delle immagini su delle tavole di FOREX: con base non lucida, ma opaca che evidenziava meglio i dettagli, facendoli risaltare e senza riflessi fastidiosi.

   I costi logicamente sono lievitati, di molto, e quanto raccolto, con sponsor e con il contributo del Comune di Borno, non erano certo sufficienti e allora, pur di proseguire nel nostro intento, io, Goldaniga e Martinelli ci siamo più volte tassati e, malgrado le ovvie difficoltà, abbiamo raccolto, catalogato, stampato e esposto alcune centinaia di pannelli e fotografie.

   Eravamo così giunti alla fine del 2016 e, in una riunione avevamo anche fissato una data approssimativa per la inaugurazione del “Museo della Fotografia Storica Camuna”: forse saremmo riusciti ad aprire le porte ai visitatori all’inizio dell’estate 2017: infatti a novembre 2016 avevamo già completato 9 delle previste 14 stanze (oltre alle 3 dedicate al Museo Simone Magnolini), avevamo stampato (su tavole o cartoncini) più di 400 immagini, preparato le didascalie e i pannelli espositivi… ma  anche iniziato ad archiviare le immagini che non sarebbero state stampate ed esposte, ma che sarebbero state raccolte su un apposito server per avere la possibilità di proiezione su un grande monitor, durante le visite al museo.

   Goldaniga, vera forza motrice dell’iniziativa, da subito, si era molto impegnato personalmente nel lavoro di esposizione e catalogazione, durato diversi mesi, che è la base portante di tutta la mostra.

     La nostra prima cura fu quella di ricreare, nelle tre sale più ampie, il Museo permanete del grande fotografo Simone Magnolini che il Comune di Borno, proprietario del museo stesso, aveva smontato dalla sua precedente localizzazione, presso l’ex albergo Trieste, in centro a Borno, ma che non veniva valorizzato e apprezzato in tutta la sua completezza.

    Goldaniga, nel ricreare il museo Magnolini, mantenne con ordine la continuità temporale e fisica di quella mostra che anche ora è “museo” a se stante ma legato ovviamente al Museo della Fotografia Storica Camuna.

    All’interno della villa Guidetti, villa ammirevole, posta in uno splendido parco, ma non certo ideale per mostre museali per le tante stanze (come civile abitazione del secolo scorso in un contesto di lusso) ma anguste e non ampie a sufficienza per dare una collocazione visiva di impatto, sono stati cerati due percorsi del Museo della Fotografia Storica Camuna che si sviluppa già dal piano sottoterra, per salire poi al primo e secondo piano, con accesso sulla sinistra dell’ingresso principale. Al primo piano vi è anche l’accesso al Museo Magnolini posto sulla destra per chi sale.    

     A dicembre 2016 però restammo bloccati per diversi mesi, per problemi gestionali, pur continuando il lavoro di raccolta del materiale fotografico e di cartoline che ci venivano recapitate anche perchè molti seguivano i nostri progressi sul “social” del nostro museo su cui erano state inserite migliaia di immagini, registrando decine di migliaia di accesi e visite: è sempre Goldaniga che tiene aggiornato il tutto ed è punto di riferimento.

    Intanto la sindaca di Borno, Vera Magnolini, come aveva promesso, aveva fatto realizzare un nuovo impianto luci in alcune delle stanze della villa Giudetti.

    Nell’estate 2018, dopo la scadenza naturale, e come concordato tra noi soci fondatori, fu nominato il nuovo C.d.A.: presidente Antonio Martinelli e vice Giacomo Goldaniga.

    Ogni martedì, dal momento della fonazione della Associazione,  vi è sempre stato un C.d.A. presso la sede di Radio Valle Camonica, sede legale anche del nostro sodalizio.

     In alcuni di questi incontri sono stati invitati anche il nuovo sindaco di Borno Matteo Rivadossi, la vice sindaca Betty Cominotti, la assessora alla cultura della Comunità Montana, Simona Ferrarini e il presidente del sito UNESCO Sergio Bonomelli che da subito si sono impegnati con sincera passione “nel darci una mano” e consigliarci su come allestire il museo.

      Intanto i lavori nelle stanze di villa Guidetti proseguivano e dopo l’impostazione fatta da Goldaniga (a lui va almeno l’80% del lavoro nella strutturazione e completamento delle stanze e la esposizione dei lavori), Martinelli ha rivisto una nuova parziale disposizione delle immagini (anche su suggerimento del Bonomelli), ricavando altri spazi… dato che il problema maggiore era ed è quello di avere aree espositive, sempre insufficienti per la enorme quantità di materiale che abbiamo raccolto, catalogato e deciso di esporre.

     Nel C.d.A. del 3 aprile 2019, si era deciso di fissare la data per l’inaugurazione ufficiale del museo verso la fine di giugno e in una riunione, il 23 aprile nell’ufficio del sindaco di Borno, Matteo Rivadossi, si è concordato, anche con la famiglia Magnolini, di inaugurare il Museo della Fotografia Storica Camuna il 22 giugno 2019… e così è stato fatto.

Nei primi due fine settimana si è avuto un afflusso continuo di visitatori e sono stati più di 1.800 coloro che hanno, con sincero stupore per quello che vedevano ed entusiasmo, compiuto il percorso tematico nelle 17 sale espositive e nei 4 corridoi in cui si dipana il museo stesso.